In Italia, per il coronavirus Covid-19, attualmente ci sono 14.955 persone positive a fronte di 17.660 casi fatti registrare finora. 1.439 sono le persone guarite mentre i deceduti sono 1.266. Sono alcuni dei numeri forniti nel corso della quotidiana conferenza stampa in corso nella sede della Protezione civile, alla presenza del capo dipartimento della Protezione civile e commissario all’emergenza, Angelo Borrelli, e del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
Per quanto riguarda i casi attualmente positivi, 7.732 sono in Lombardia, 2.011 in Emilia-Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 304 in Liguria, 242 nel Lazio, 236 in Friuli Venezia Giulia, 213 in Campania, 157 nella Provincia autonoma di Trento, 126 in Sicilia, 123 nella Provincia autonoma di Bolzano, 121 in Puglia, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 43 in Sardegna, 37 in Calabria, 27 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 10 in Basilicata.
Rispetto ai dati delle cartelle cliniche finora analizzati dall’Istituto superiore di sanità, “i pazienti deceduti che sono positivi – ha spiegato Brusaferro – hanno una media di 80,3 anni e sono prevalentemente maschi; le donne sono solo il 25,8%. L’età media di chi è deceduto è significativamente più alta rispetto agli altri positivi, le fasce d’età più colpite sono quelle a partire dai 70 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni”. “La letalità – ha proseguito – è purtroppo più elevata tra le persone oltre gli 80 anni”. Inoltre, dai dati raccolti emerge che “la maggioranza delle persone è portatrice di più patologie croniche, soltanto due persone non sono risultate al momento portatrici di patologie”. Chi si ammala, di frequente, ha “2 o 3 o più ancora patologie, con 3 o più patologie sono circa il 47%”. Infine, “l’età di chi va in terapia intensiva e poi decede è mediamente più bassa” rispetto a ciò che avviene per la popolazione totale, “i sintomi si confermano la dispnea e la febbre”.