Seguire la santa messa attraverso la televisione, la radio o i social network. È questo l’invito che arriva dalla Conferenza episcopale peruviana, attraverso un comunicato diffuso poco fa, in seguito al propagarsi del coronavirus anche nel Paese andino. Pur non sospendendo la celebrazione pubblica dell’Eucaristia, se non nelle piccole cappelle periferiche, i vescovi dispensano così i fedeli dal precetto festivo e chiedono alle diocesi e alle parrocchie “di creare canali” sui social network per poter raggiungere in questo modo i fedeli. L’obiettivo è quello che ci siano messe non affollate, nelle quali i fedeli partecipanti possano evitare la vicinanza tra loro. Ribadite, inoltre, le richieste di togliere l’acqua santa all’ingresso delle chiese, di evitare il contatto fisico nel segno di pace e di ricevere la comunione in mano, oltre che di non baciare immagini o reliquie.
Inoltre, i vescovi chiedono di sospendere gli incontri con massiccia partecipazione. Nella nota, firmata dal presidente, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo, e dagli altri componenti della Presidenza, viene rinnovata “la vicinanza della Chiesa a tutti i contagiati, ai loro familiari e al personale sanitario”. E si esprime l’auspicio che “il duro momento che passiamo” possa essere “un’opportunità per rafforzare la nostra solidarietà e vicinanza tra noi peruviani, coscienti della sfida di sentirci parte e di vivere come famiglia interconnessa e interdipendente”.