“Stiamo vivendo una Quaresima da Coronavirus. È il tempo di una disciplina interiore che si fa più intensa: più preghiera, più silenzio”. Mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai sacerdoti, chiamati a vivere un tempo così difficile e complicato, e anche tanto nuovo al tempo stesso. “Mi rivolgo a voi, fratelli presbiteri, diaconi e religiosi sacerdoti che condividete con me la missione pastorale. Stiamo vivendo una Quaresima che mai avremmo immaginato così. E ce la ricorderemo questa Quaresima: la potremmo ormai definire come la Quaresima del Coronavirus”, scrive il presule rilanciando il suo invito alla speranza e sottolineando che questo tempo di emergenza “è un kairos, un tempo favorevole, che ci interpella. Siamo responsabili davanti a Dio e al nostro popolo di come lo accettiamo e di come lo viviamo”. Per questo “il sorriso, la fiducia, la speranza” dovrà contrassegnare “il nostro volto e il nostro cuore di pastori”. “Desidero rimarcare per me e per voi che questo deve essere un tempo speciale di intimità con il Signore” e questa “Quaresima del Coronavirus nella quale abbiamo più tempo per noi stessi, per la nostra anima, per Lui. Dovremo rendere conto a Dio di come l’abbiamo trascorso. È il tempo di una disciplina interiore che si fa più intensa: più preghiera, più silenzio”. Il presule invita quindi a non sentirsi isolati: “la fede, la preghiera, la telefonata, gli Sms, le e-mail ci aiutano a vivere la fraternità sacerdotale”. “Soffriamo tutti di non poter celebrare con la nostra gente, di non poterla incontrare, di dover limitare i contatti fisici. E proprio ora che ci mancano li sentiamo importanti e ne intuiamo ancora di più la necessità. Ma anche questo – conclude – è da vivere con spirito di fede e nell’ottica della collaborazione al bene di tutti, in primis, alla salute nostra e degli altri”.