“Ora è il tempo della solidarietà, della responsabilità, del fermarsi a riflettere”. È quanto scrive il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, nel messaggio di incoraggiamento che ha inviato a tutte le comunità parrocchiali. “Invito tutti noi a restare uniti sul piano umano e spirituale, ad aiutarci l’un l’altro, a sostenerci a vicenda”, l’appello del presule: “Tutti i giorni di questo tempo difficile celebrerò la santa messa – a porte chiuse – alle 9 nel duomo di Bolzano, trasmessa dalla radio diocesana. Le domeniche, allo stesso modo, sempre alle 9 sarà celebrata l’eucarestia in lingua italiana, tedesca e ladina e trasmessa da Radio Sacra Famiglia e Radio Grüne Welle”. Nelle domeniche di Quaresima e il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, e il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, “in tutte le parrocchie della diocesi alle 12 tutte le campane suoneranno per 10 minuti, come segno udibile di unità”, annuncia il presule. Oltre all’Angelus, prosegue, “anche il quotidiano rintocco per la preghiera al mattino, a mezzogiorno e alla sera nonché il rintocco della campana grande il venerdì alle 15 nell’ora della morte di Gesù, sono per noi occasioni di unione vicendevole nella preghiera”. La contemplazione della Sacra scrittura, la preghiera della Via Crucis, la recita del rosario, il coltivare la preghiera del mattino, della sera e ai pasti, per Muser, “possono essere un buon aiuto per accompagnare queste settimane sul piano della fede”. Poi l’invito a recitare il rosario in casa, il 19 marzo, su indicazione della Cei e in unione con la Chiesa in Italia: “Reciterò il rosario nella cappella della prepositura del duomo di Bolzano nelle tre lingue della nostra provincia e invito tutti ad unirsi a questa preghiera attraverso Radio Sacra Famiglia e Radio Grüne Welle”. Il vicario generale, Eugen Runggaldier, invia inoltre alcune indicazioni aggiuntive sulle domande più frequenti poste dalla comunità diocesana in tempi di coronavirus, riguardanti la visita di chiese e cappelle, la sospensione elle messe, le indicazioni per il commiato dai defunti, per la comunione e l’unzione ai malati, per il sacramento della Riconciliazione. “Nel rispetto assoluto della distanza di un metro tra le persone presenti, le più importanti strutture caritative restano aperte”, assicura il vicario, esortando i sacerdoti, i diaconi e chi presta altri servizi ecclesiali a rispettare le prescrizioni in materia di igiene e a mantenere la distanza di un metro da tutte le altre persone. “Nel caso non si sentissero bene, – aggiunge – non devono per nessun motivo svolgere i servizi, bensì restare a casa per evitare un possibile contagio ad altri”.