Dopo l’annuncio del premier irlandese Leo Varadkar sulla chiusura delle scuole, dei college e degli asili di tutto il Paese a partire dalle 18 di oggi, i vescovi irlandesi hanno deciso di integrare e restringere ulteriormente le indicazioni date ieri dalla Conferenza episcopale irlandese. La misura più significativa riguarda la dispensa, “nell’attuale situazione di emergenza”, dall’obbligo di partecipare fisicamente alla messa domenicale. “Le parrocchie devono informare i parrocchiani delle possibilità locali di partecipare alla messa via radio locale e online”. “La motivazione di queste nuove misure restrittive – spiegano i vescovi – è il prendersi cura del bene comune e soprattutto dei più vulnerabili. Ogni comunità cristiana dovrebbe essere profondamente consapevole della responsabilità di avere cura di coloro che sono maggiormente a rischio”. La nuova circolare della Conferenza episcopale irlandese contiene una serie di norme che restano in vigore fino al 29 marzo 2020. “È probabile che queste restrizioni proseguano oltre la data stabilita. Pertanto le istruzioni relative alla celebrazione della Settimana Santa saranno rilasciate a tempo debito”. Tutte le riunioni e gli incontri pastorali non essenziali, come le riunioni di formazione, i ritiri e i seminari sono cancellati. Le cresime vengono posticipate fino a nuovo avviso mentre funerali, matrimoni e battesimi possono essere celebrati in chiesa ma la partecipazione non deve superare le 100 persone. I vescovi invitano e assicurano che le chiese rimarranno aperte ogni giorno per la preghiera individuale. E concludono: “È un’occasione per tutti noi – specialmente nelle famiglie – di pregare più intensamente l’uno per l’altro e specialmente per coloro che sono stati colpiti dalla malattia. Dobbiamo anche pregare per coloro che sono in prima linea – specialmente medici, infermieri, personale medico e altri caregiver, incluso il clero – affinché il Signore li protegga mentre mettono a rischio il proprio benessere al servizio di tutti”.