“La Chiesa ha sempre nutrito rispetto per la scienza medica. Pertanto, raccomanda a tutti i fedeli di attenersi alle direttive dell’Oms e a quelle che vengono emanate dalle autorità civili dei vari Paesi”. Scende in campo il Santo e Grande Sinodo del Patriarcato ecumenico per ribadire alle Chiese ortodosse sparse nel mondo l’importanza di attenersi alle indicazioni e misure sanitarie per contrastare il contagio da Coronavirus. Riunito ieri sotto la presidenza del patriarca ecumenico Bartolomeo, il Sinodo ha quindi pubblicato un documento breve, in 5 punti, relativo alla epidemia. “Malgrado la serietà della situazione”, si legge nel documento, “si consiglia di mantenere prudenza, pazienza e di evitare il panico”. Il Patriarcato ecumenico esprime poi la sua gratitudine a tutti coloro che “con grande spirito di sacrificio lavorano nel campo della salute, ai medici, agli infermieri e ai ricercatori, che si stanno adoperando per affrontare la nuova pandemia e curarla”. Da qui l’invito categorico a seguire le indicazioni e le misure di prevenzione decise dall’Oms e dai governi nazionali.
Il testo esce in risposta – spiegano al Sir fonti vicine al Patriarcato ecumenico – alle polemiche suscitate in Grecia dalla decisione presa dai vertici della Chiesa ortodossa di continuare a celebrare le messe, indipendentemente dalle misure sanitarie previste dal governo. Ciò che ha fatto discutere è in modo particolare il rituale di comunione previsto nell’ortodossia che vede i fedeli bere un goccio di vino da un cucchiaio condiviso da tutti. Da qui gli avvertimenti di funzionari sanitari e medici verso i quali la Chiesa – nelle parole del vescovo Ioannis di Langada, nel nord del Paese – ha risposto che “il vino contiene alcol e l’alcool uccide il virus”. Il Patriarcato ecumenico chiede di non confondere la scienza con i sacramenti ed invita a considerare la comunione in maniera escatologica, non come una medicina ma come un’alleanza tra Dio e l’uomo contro i mali della terra. Sotto questa luce, pertanto, va letto il punto 4 del documento in cui si afferma che “la Santa Comunione è ‘l’antidoto per l’immortalità’ e rimane ferma nel suo insegnamento ortodosso riguardo alla Santa Eucaristia”. E conclude: “È cosa evidente che la fede in Dio, in quanto trascendimento e non abolizione della ragione umana, rafforza attraverso la preghiera la battaglia spirituale di ogni cristiano. Per questo, la Madre Chiesa di Costantinopoli raccomanda ai suoi figli spirituali in tutto il mondo di intensificare le loro suppliche affinché, rafforzati e illuminati da Dio, l’attuale tribolazione possa essere superata”.