“La vita di fede non si ferma! Ogni giorno i sacerdoti celebrano privatamente la Messa per il popolo di Dio; Le chiese sono aperte; ci si può raccogliere in preghiera in casa e coi propri familiari; si può leggere e meditare la Parola di Dio; si può assistere alle celebrazioni trasmesse in tv”. Lo afferma il vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, in seguito all’emergenza sanitaria da Coronavirus. Anche i giovani hanno dovuto interrompere ogni attività e così la Consulta diocesana di Pastorale giovanile ha lanciato l’idea di alimentare la fede aiutandosi con i social: è partita così l’iniziativa #Quaresima22. Ogni sera, alle 22, sulla pagina Facebook della pastorale giovanile e sui telefonini viene pubblicata la meditazione sul Vangelo del giorno successivo, offerta da preti e laici che si sono resi disponibili per questo servizio.
Il vescovo, poi, invita tutti alla preghiera alla Madonna delle Grazie, distribuita on line, scaricabile sul sito diocesano, e reperibile in formato cartaceo, anche in molte chiese. “Si può, anzi si deve santificare questo tempo anche nell’impossibilità di partecipare comunitariamente alla messa. In primo luogo intensificando la preghiera. Per questo, ho deciso di dar vita ad una iniziativa: l’affidamento alla Madonna delle Grazie, nostra patrona, del mondo, delle sue preoccupazioni per il Coronavirus, delle vittime dell’epidemia e delle guerre tra i popoli. Vogliamo presentare a Lei anche tutto il bene che viene fatto, le autorità responsabili, le persone che si impegnano e si sacrificano nella prevenzione, nelle cure e nella ricerca, i malati, le vittime e le loro famiglie. Come? Pregando l’antica antifona mariana Sub tuum praesidium (Sotto la tua protezione, ndr), recitandola tre volte, alternata con l’Ave Maria, tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno e alla sera, da soli o in famiglia, sentendosi in comunione fra tutti, nella forza di fede di un popolo”.