“Siamo tutti sulla stessa barca, dentro o fuori dal carcere: cambia il luogo, ma siamo tutti toccati dallo smarrimento e dalle preoccupazioni. Tutti, però, siamo chiamati a fare la nostra parte con senso di responsabilità. Solo così possiamo vincere la crisi sanitaria in corso”. Lo scrive l’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, nel suo messaggio ai detenuti e al personale che opera nel carcere, alla luce delle recenti proteste verificatesi in seguito all’emergenza del Coronavirus. Dal presule l’incoraggiamento, rivolto a loroa, ad “agevolare il superamento della crisi in atto con la preghiera e la collaborazione”. “Le regole che stanno cambiando lo stile di vita ci invitano, dentro e fuori dal carcere, a prevenire danni maggiori. Sono regole di prevenzione per il bene di tutti: per voi, per i vostri familiari e per tutto il personale che lavora in mezzo a voi”. Attribuendo ai detenuti “un ruolo importantissimo nel cammino di prevenzione e di tutela”, l’arcivescovo afferma che “le vostre celle possono essere cattedre dalle quali si insegnano percorsi di responsabilità civile, altari o chiese per la testimonianza della carità e la preghiera”. “Niente ‘guerre tra poveri!’ – è il suo monito –. Reclusi o agenti, medici o ammalati, sacerdoti o fedeli, impiegati o operai, nobili o poveri: tutti sulla stessa barca!”.