Nessuna invasione o guerra alla Russia ma solo una esercitazione militare di Usa e Nato. Sgombra il campo da tutta una serie di teorie ‘complottiste’ che da qualche giorno circolano su WhatsApp, Claudio Bertolotti, analista strategico, direttore di Start InSight. “Defender Europe 20 – spiega al Sir – rientra nella normalità delle esercitazioni degli Stati Uniti e della Nato, semplicemente con numeri superiori. Si tratta dell’esercitazione più importante degli ultimi 25 anni e fa parte di una serie di attività addestrative che hanno caratterizzato tutto il periodo della Guerra Fredda, poi diminuite in termine di impegno numerico negli anni 2000. È un test importante, necessario a valutare quanto la capacità di proiezione e di ‘impiegabilità’ delle Truppe Usa e Nato sia efficace e rispondente alle esigenze”. Annunciata oltre un anno fa, l’esercitazione prevista dal 20 aprile al 20 maggio, è stata ampiamente illustrata da ‘Shape’, il braccio operativo della Nato, con un’infografica molto dettagliata.
Tuttavia l’epidemia di coronavirus ha spinto i vertici militari a modificare l’esercitazione riducendo il numero dei militari. Secondo quanto affermato dall’European Us Command in origine l’operazione prevedeva il dispiegamento di 7mila soldati europei e 30mila americani (20mila in arrivo e 10mila già di stanza in Europa). “La protezione della salute delle nostre forze e quella dei nostri alleati e partner – recita una nota dell’Esercito Usa in Europa – è una delle principali preoccupazioni. Siamo fiduciosi che, con questa importante decisione, continueremo a fare la nostra parte per prevenire l’ulteriore diffusione del virus”. “L’Italia, a causa del Covid-19, non parteciperà così come altri Paesi – conferma Bertolotti – ridurranno la partecipazione come gli stessi Usa. Ma non è stato specificato di quanto”. Altra notizia apparsa sui social in questi giorni è quella che vorrebbe i militari Usa impiegati nell’esercitazione tutti vaccinati contro il coronavirus. “Una notizia abbastanza improbabile – commenta l’analista strategico – se ci fosse realmente un vaccino sarebbe interesse di qualunque industria farmaceutica renderlo disponibile a tutti”. Ciò non toglie, ammette Bertolotti, che una esercitazione di questo tipo, “come qualunque tipo di assembramento possa portare ad un innalzamento del rischio di contagio. Ritengo, a tale riguardo, che tutto il personale impiegato potrebbe essere sottoposto a un test preventivo per verificare la presenza di eventuali contagiati dal virus così da procedere al loro isolamento. In questo momento, Defender Europe 20 rappresenta più una possibilità di contagio che non una di contenimento dello stesso”. A confermarlo è anche la notizia che lo staff di comando del contingente statunitense in Europa (generale Christopher Cavoli, ndr.) è in fase di isolamento volontario poiché sarebbe venuto a contatto con persone già contagiate. “L’esercitazione – aggiunge Bertolotti – è in ogni caso una conferma della presenza della Nato e del ruolo che l’Alleanza ha in termini di deterrenza nei confronti di coloro che, in questo momento, si presentano come i suoi maggiori competitor, la Cina, seppur geograficamente lontana, e la Russia. È, inoltre, una conferma di sostegno nei confronti degli alleati Nato vicini di casa dell’Ue e soprattutto di quelli più recenti dell’ex blocco del Patto di Varsavia (area Baltica) che militarmente non sarebbero in grado di contrapporsi a nessun tipo di offensiva militare russa. L’esercitazione è un modo per dire ‘noi ci siamo’”. Defender Europe non è l’unica esercitazione militare a subire ridimensionamenti a causa della pandemia. L’Us European Command ha infatti cancellato la Cold Response 20 in accordo con le autorità norvegesi.