“Data la situazione di salute pubblica generata dalla diffusione del Covid-19, dalla Conferenza episcopale argentina vogliamo unirci alle azioni preventive condotte dai diversi attori sociali”. Inizia così la nota della Conferenza pastorale argentina sull’emergenza coronavirus, che inizia a manifestarsi anche in Argentina (con 19 casi) e nel resto del continente. Da qui una serie di misure, simili a quelle prese finora anche da altre Conferenze episcopali. Le indicazioni che vengono date sono quelle di rinunciare al segno di pace e di distribuire in mano la comunione. Ai ministri dell’eucaristia si chiedono misure igieniche il più possibile accurate.
“Seguiremo da vicino le istruzioni emesse dalle autorità sanitarie per collaborare dal nostro posto in questo momento in cui dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri”, conclude la nota dell’episcopato. Intanto, oltre al Congresso mariano nazionale sono state sospese anche le celebrazioni per il 500° della prima messa in Argentina (31 marzo-aprile). Lo comunica in una nota il vescovo di Río Gallegos, mons. Jorge García Cuerva. Ma è tutta la società argentina a dover fare i conti con le restrizioni chieste da Governo, a partire dalla rinuncia al “rito nazionale”, la consumazione del mate, cara anche a Papa Francesco. L’infusione viene generalmente bevuta con una tipica cannuccia.