Papa Francesco: udienza, “vicino agli ammalati, grazie a medici, infermieri e volontari”. “Non dimentichiamo i nostri fratelli in Siria”

Foto Calvarese/SIR

Al termine della prima udienza generale del pontificato svoltasi nella biblioteca del Palazzo apostolico vaticano – e non in piazza San Pietro o in Aula Paolo VI, per evitare assembramenti e scongiurare i rischi di diffusione del Coronavirus – il Papa si è rivolto a tutti coloro che soffrono a causa dell’attuale emergenza sanitaria. “Vorrei rivolgermi a tutti gli ammalati col virus, che soffrono la malattia e a tanti che soffrono incertezze sulle proprie malattie”, ha esordito Francesco a braccio salutando i fedeli di lingua italiana: “Ringrazio di cuore il personale ausiliare, i medici, gli infermieri, i volontari che in questo momento difficile sono accanto alle persone che soffrono. Ringrazio tutti cristiani, tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pregano per questo momento. Tutti uniti, qualsiasi sia la tradizione religiosa a cui appartengono. Grazie di cuore per questo sforzo”. Poi un ennesimo appello, sempre a braccio, per la Siria: “Non Vorrei che questo dolore, questa epidemia tanto forte ci faccia dimenticare i poveri siriani, che stanno soffrendo al limite della Grecia e della Turchia. Un popolo sofferente da anni, devono fuggire dalla guerra, dalla fame e dalle malattie. Non dimentichiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle, i tanti bambini che stanno soffrendo lì”. “Vi incoraggio ad affrontare ogni situazione, anche la più difficile, con fortezza, responsabilità e speranza”, l’augurio collettivo ai fedeli italiani.

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