Papa Francesco: a Santa Marta, “preghiamo per i carcerati”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Continuiamo a pregare per gli ammalati di questa epidemia. E oggi, in modo speciale, vorrei pregare per i carcerati, per i nostri fratelli e le nostre sorelle rinchiusi in carcere. Loro soffrono e dobbiamo essere vicini a loro con la preghiera, perché il Signore li aiuti, li consoli in questo momento difficile”. Così il Papa, nella terza messa a Santa Marta trasmessa in diretta streaming  e offerta per le persone che soffrono a causa del Coronavirus Covid-19. La condanna a morte di Gesù, ha proseguito Francesco sulla scorta delle letture, “non è soltanto una sentenza di morte: c’è di più. C’è l’umiliazione, c’è l’accanimento. E quando c’è accanimento nella persecuzione di un cristiano, di una persona, c’è il demonio. Il demonio ha due stili: la seduzione, con le promesse del mondo, come ha voluto fare con Gesù nel deserto, sedurlo e con la seduzione fargli cambiare il piano della redenzione e, se questo non va, l’accanimento. Non ha mezzi termini il demonio. La sua superbia è così grande che cerca di distruggere; e distruggere godendo della distruzione con l’accanimento”. “Pensiamo alle persecuzioni di tanti santi, di tanti cristiani che non solo li uccidono, ma anche li fanno soffrire e cercano per tutte le vie di umiliarli, fino alla fine”, ha detto il Papa, esortando a “non confondere una semplice persecuzione sociale, politica, religiosa con l’accanimento del diavolo. Il diavolo si accanisce, per distruggere. Pensiamo all’Apocalisse: vuole divorare quel figlio della donna, che sta per nascere”. “La strada per uscire dall’accanimento del diavolo, da questa distruzione, è lo spirito mondano”, ha spiegato Francesco: “La vanità, lo spirito mondano è proprio la strada che il diavolo offre per allontanarsi dalla Croce di Cristo. La propria realizzazione, il carrierismo, il successo mondano: sono tutte strade non cristiane, sono tutte strade per coprire la Croce di Gesù”. “Che il Signore ci dia la grazia di saper discernere quando c’è lo spirito che vuole distruggerci con l’accanimento e quando lo stesso spirito vuole consolarci con le apparenze del mondo, con la vanità”, ha concluso il Papa: “Quando c’è accanimento, c’è l’odio, la vendetta del diavolo sconfitto. È così fino a oggi, nella Chiesa. Pensiamo a tanti cristiani, come sono crudelmente perseguitati. In questi giorni, i giornali parlavano di Asia Bibi: nove anni in carcere, soffrendo. È l’accanimento del diavolo. Che il Signore ci dia la grazia di discernere il cammino del Signore, che è Croce, dal cammino del mondo, che è vanità, apparire, maquillage”.

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