Coronavirus Covid-19: Monteduro (Acs), “affidare famiglie, Italia ed Europa ai sacerdoti poveri e perseguitati ma liberi di celebrare messe con i fedeli”

“In questa fase difficile ascoltiamo la voce della scienza e le autorità civili, ma non dimentichiamo la voce della fede e l’autorità divina”. Ad affermarlo è Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs-Italia), in una lettera indirizzata ai benefattori della Fondazione pontificia. “Voi, cari benefattori, spesso donate per la celebrazione di messe secondo le vostre intenzioni, affidandole alle mani dei sacerdoti della Chiesa povera e perseguitata. Sono questi ultimi a beneficiare della vostra carità, perché le vostre offerte li sostengono e li aiutano. Oggi, paradossalmente, la situazione si è in qualche modo ribaltata. Oggi siamo noi italiani, espropriati delle nostre festose celebrazioni da un virus proveniente dall’Oriente, ad avere particolarmente bisogno delle messe officiate dai sacerdoti poveri e perseguitati. Paradossalmente, le celebrazioni affidate a questi ministri di Dio possono, mi si passi l’espressione, compensare la nostra desolazione”. Da qui l’invito di Monteduro ai donatori “ad affidare le intenzioni di preghiera ai sacerdoti poveri e perseguitati ma liberi di celebrare con i fedeli. Affidiamo loro le nostre famiglie, la nostra patria e l’intera Europa affinché siano protette dal flagello del coronavirus, e soprattutto affinché, in questi tempi difficili, ‘niente oscuri in noi il senso cristiano della vita’, come prega la Liturgia delle Ore del tempo di Quaresima”.

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