Coronavirus Covid-19: mons. Pappalardo (Siracusa), “riscoprire i legami familiari e prenderci cura gli uni degli altri”

“Guai a noi se ci abbandonassimo alla disperazione. Questo è il momento della rinnovata fiducia verso il Signore e verso chi si sta spendendo generosamente per prevenire ed alleviare i gravi disagi che il fenomeno sta provocando. Questo è pure il momento di riscoprire i legami familiari, di ritornare a prenderci cura gli uni degli altri, di spenderci per le persone più fragili e malate, di scoprire quelle povertà che ci sono più vicine”. Lo scrive l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, alla sua comunità, alla luce dell’emergenza coronavirus. “La divina Provvidenza ci sprona oggi a vivere e a impegnarci sempre più in questa prossimità”, aggiunge. Il presule ricorda che proprio in questi momenti il cristiano deve trovare la forza di distinguersi: “Cristo, sotto le sembianze del buon Samaritano, continua attraverso la Chiesa e i tanti sanitari e volontari a piegarsi sui fratelli sofferenti nel corpo e nello spirito per aiutarli a guarire e a rialzarsi”. “Mentre i sacerdoti pregano la Liturgia delle ore e celebrano la Messa non con il popolo, ma per il popolo, come è già nel loro ministero, e i nostri monasteri e le comunità religiose intensificano la loro preghiera di intercessione, ciascuno di noi – è l’invito dell’arcivescovo – non trascuri di nutrirsi della Parola di Dio e di curare la preghiera personale”. Infine, un invito ai fedeli: “Vi propongo di unirci spiritualmente ogni giorno alle 19, nella preghiera del Rosario. Insieme ci rivolgeremo alla cara Madonna delle Lacrime che, con la nostra patrona Santa Lucia, presenterà la nostra preghiera al Padre chiedendogli di liberare il mondo da ogni male”.

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