“Tutto il sistema del welfare nazionale si basa su due pilastri, da una parte il pubblico, dall’altra l’energia sussidiaria del Terzo Settore. Indispensabile e urgente mettere in sicurezza e continuità l’opera di milioni di volontari, operatori e organizzazioni del Terzo Settore italiano”. È l’appello che lancia Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore, in questo momento complicato per la diffusione del coronavirus.
“Siamo in costante contatto con tutte le nostre associazioni – aggiunge Fiaschi –. Riceviamo molte segnalazioni da quelle legate alla difficoltà di mobilità dei volontari impegnati in opera di aiuto ai cittadini più fragili, chiusure e lavoratori messi a riposo forzato a causa del blocco dei servizi e dei pagamenti conseguenti, irreperibilità sul mercato dei dispositivi di protezione indispensabili per garantire in sicurezza la continuità del servizio e degli aiuti alla popolazione. Situazioni allarmanti che richiedono una risposta coraggiosa, efficace e tempestiva”.
“L’ultimo report censiva solo nelle ex zone rosse – puntualizza Fiaschi – circa 95mila enti e oltre 300mila lavoratori e un milione di volontari, cioè il 40% di tutto il Terzo Settore italiano, già fermo. Ora che le misure di contenimento decise dal Governo sono state estese a tutto il territorio nazionale, la situazione è destinata rapidamente a peggiorare. È necessario intervenire subito”.
Ma come? “Le misure di sostegno al reddito e gli ammortizzatori sociali – dice Fiaschi – devono essere estesi anche ai nostri lavoratori a partire da una cassa integrazione flessibile. Devono essere estesi al Terzo Settore anche altri provvedimenti: gli interventi di sostegno alle attività, la sospensione di scadenze fiscali contributive e per i mutui”.
La portavoce del Forum conclude: “Anche in queste ore il Terzo Settore italiano sta continuando a fare la sua parte. Aiutateci ad aiutare!”.