Anche dalla Cina parte un appello agli italiani perché rispettino le regole. “Il nostro consiglio è: rimanete in casa! Non viaggiate! Non festeggiate! Non organizzate cene di gruppo!”, dice al Sir padre John Baptist Zhang, responsabile della Jinde Charities. “Aprite le finestre delle stanze e mantenete la circolazione dell’aria interna. Se dovete uscire, impegnatevi ad avere una buona protezione. Indossate correttamente le mascherine, riducete le comunicazioni ravvicinate faccia a faccia”. Il nuovo coronavirus è altamente contagioso, il periodo di incubazione dura più di 40 giorni e alcune persone infette non presentano sintomi di febbre. “È pertanto facile da ignorare ma questo può aumentare il rischio di infezione. L’isolamento è l’unico modo per vincere questa battaglia”. La notizia dell’arrivo del Coronavirus in Italia ha scosso profondamente la Cina e, in particolare, i cattolici cinesi. “Siamo stati molto preoccupati per il Santo Padre, i dicasteri della Santa Sede, i cardinali, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i nostri fratelli e sorelle italiani. Siamo davvero estremamente preoccupati per voi”, scrive padre Zhang. “Come membro della Chiesa universale, la Chiesa cattolica in Cina ha una profonda relazione fraterna con la Chiesa in Italia. Pregheremo per la Chiesa in Italia e per tutti coloro che sono stati colpiti dall’epidemia e lavoreremo in collaborazione fraterna con voi per combattere e superare insieme l’attuale difficoltà”. Poi una raccomandazione: “Non discriminare i cinesi e gli asiatici solo perché l’epidemia è scoppiata per la prima volta in Cina”. E conclude: “Siamo con voi! Non vi abbiamo dimenticato e stiamo pregando per voi ogni giorno! Quando è scoppiato il Coronavirus qui in Cina, il Santo Padre è subito intervenuto in nostro aiuto. Presto potremmo aiutare anche noi l’Italia, se ce n’è bisogno”.