Coronavirus/1: Conte, “tutta Italia zona protetta, spostamenti limitati e scuole chiuse fino al 3 aprile”
“Ci sarà l’Italia come zona protetta”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, ieri sera, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, annunciando la firma del provvedimento “Io resto a casa”. Gli spostamenti – ha spiegato il presidente del Consiglio – saranno possibili solo “per lavoro o per salute”. “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive”, ha annunciato. Il presidente del Consiglio ha anche segnalato la proroga della sospensione delle attività didattiche in scuole e università “fino al 3 aprile su tutta la penisola, isole comprese”. “I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora – è il monito di Conte -: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.
Coronavirus/2: Oms, “rischio pandemia molto reale”. Primi due morti in Germania
“La minaccia di una pandemia sta diventando molto reale”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, nella conferenza stampa quotidiana sulla diffusione del coronavirus. Ghebreyesus ha aggiunto che in tal caso si tratterà della “prima pandemia che potrà essere controllata”. Intanto, mentre la Germania registra i primi due decessi legati al Coronavirus, la nave Grand Princess è arrivata nel porto di Oakland. A bordo, 21 persone risultate positive test e 32 italiani.
Coronavirus/3: Bonafede, “i detenuti rispettino le regole, siamo al lavoro per la ripresa dei colloqui con i familiari”
“Ai detenuti che vogliono tutelare la salute propria e dei familiari dico che devono mantenere la calma e rispettate le regole”. Lo dice il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in un video su Facebook sulla situazione delle carceri legata all’emergenza coronavirus. “Il nostro dovere è tutelare la salute di chi lavora e vive nelle carceri”, ribadisce il ministro sottolineando come la rinuncia dei detenuti ai colloqui con i familiari sia “una limitazione importante ma che avviene in un momento in cui tutti gli italiani chiamati a fare sacrifici e rinunce”. Da Bonafede l’annuncio della realizzazione, davanti alle carceri, di tensostrutture della Protezione civile. “Stiamo continuando a lavorare perché ci siamo tutte le tutele mediche per garantire la più rapida ripresa dei colloqui con i familiari – spiega-. Nel frattempo, per un periodo limitato di 15 giorni abbiamo sospeso colloqui fisici, per tutelare salute detenuti e chi lavora nelle carceri, aumentando numero e durata dei contatti telefonici e delle conversazioni a distanza”.
Coronavirus/4: il crollo delle Borse. Piazza Affari mai così male dopo Brexit
Crollo profondo a Piazza Affari nella giornata di ieri: l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dell’11,17% a 18.475 punti. Si tratta del secondo maggiore ribasso in una sola seduta dalla nascita dell’indice nel 1998 dopo quella successiva al referendum sulla Brexit del 24 giugno 2016. Dall’ottobre 2008, nel pieno della crisi scatenata dal fallimento di Lehman Brothers, le Borse europee non subivano un crollo paragonabile a quello di ieri. La paura del coronavirus ha fatto sprofondare l’indice Stoxx Europe 600, rappresentativo dei principali titoli del Vecchio Continente, del 7,4%, superando il calo del 7% segnato con la Brexit e avvicinandosi al -7,5% del 10 ottobre 2008. Wall Street crolla e chiude la sua peggiore seduta dal dicembre 2008. Il Dow Jones ha perso il 7,79%, in quella che è la sua maggiore perdita di sempre in termini di punti. Lo spread tra Btp e Bund chiude a 223,7 punti base, il livello più alto da agosto scorso.
Libia: Haftar ricevuto da Macron all’Eliseo, “impegno per tregua”
Il maresciallo Khalifa Haftar, uomo forte dell’est della Libia, è stato ricevuto ieri dal presidente francese Emmanuel Macron. Da Haftar la rassicurazione a firmare il cessate-il-fuoco. Ma – è la condizione posta – è indispensabile che anche le milizie lo rispettino. È quanto ha reso noto l’Eliseo. Nel corso dell’incontro, durato un’ora, che non era stato annunciato, Haftar “ha assicurato che si impegna a firmare il documento del cessate-il-fuoco – ha fatto sapere l’Eliseo – ma che questo impegno cesserebbe nel caso che le milizie non lo rispettino”.