Padre Antonio Rungi, teologo morale passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta, religioso della comunità del santuario della Civita in Itri (Lt), in linea con il Dpcm denominato “Io resto a casa”, lancia la campagna di adesione “Io resto in convento e voi a casa vostra”. “In questo modo aiutiamo a stoppare l’epidemia da coronavirus”, dice il religioso. Si tratta di un appello che padre Rungi rivolge a tutti gli italiani e ai cattolici in particolare, ai religiosi, alle religiose, ai laici impegnati che non hanno necessità ed urgenza di muoversi uscendo dal convento o dalle proprie case, abitazioni, parrocchie e centri sociali o di animazione parrocchiale. Padre Rungi ricorda che “è in gioco la propria ed altrui salute e quella della nazione intera”.
Poi rivolto particolarmente ai giovani dice: “Non scherzate, ragazzi”. Cita poi al riguardo dell’epidemia in atto, un’espressione di Edoardo De Filippo, in versione italiana e il teologo passionista guarda con speranza al superamento dell’emergenza coronavirus: “Adda passà ‘a nuttata. Deve passare la nottata”, cioè questo momento triste e difficile per l’Italia intera e per il resto del mondo. “È quello che ci auguriamo tutti quanti”, conclude padre Rungi.