“Nelle comunità si riscopra la dimensione concreta della fraternità: si è famiglia dei figli di Dio nell’assunzione della gioia e del dolore di un destino comune. Si attivino forme di solidarietà suppletive verso le persone più fragili (es. volontari che soccorrano quanti non possono uscire di casa per la spesa o acquisto di medicinali). La fraternità non si vive con la distanza degli occhi e del cuore”. È l’invito rivolto dal vescovo di Avezzano, mons. Pietro Santoro, accompagnando le disposizioni per limitare la diffusione del contagio da coronavirus Covid-19.
Il vescovo ricorda che “sono sospese le celebrazioni delle messe feriali e festive fino al 3 aprile” ma che “le chiese rimangono aperte” e che “si consiglia, per la celebrazione dell’Eucaristia sine populo, l’utilizzo di mezzi telematici che possano consentire la partecipazione interiore dei fedeli”. “È vietata la distribuzione dell’Eucaristia nella chiesa e nell’abitazione del parroco perché non inserita in una celebrazione comunitaria”, prosegue il vescovo, aggiungendo che anche “le celebrazioni dei funerali sono sospese”. E se tutte le attività pastorali per ragazzi, giovani e adulti presso le sale parrocchiali così come manifestazioni, pellegrinaggi, processioni, riunioni ed assemblee diocesane sono sospese fino al 3 aprile prossimo, rimane invece aperta la mensa Caritas: “il servizio ai poveri non ammette pause”, osserva mons. Santoro. Anche il Centro d’ascolto e l’Emporio solidale rimangono aperti, con accesso regolato secondo le norme vigenti. Il vescovo chiede poi che si invitino i fedeli alla visita e all’adorazione personale del Santissimo Sacramento nelle chiese, ad assistere alla messa attraverso la radio o la tv o internet, alla lettura e meditazione della Sacra Scrittura, alla Comunione spirituale, alla preghiera. Infine, mons. Santoro rivolge “un abbraccio ai malati e ai sofferenti: su di loro invoco la consolazione di Dio e la tenerezza di Maria Santissima. Ai medici e al personale sanitario la gratitudine per la loro abnegazione”.