“Siamo tutti chiamati ad accettare con responsabilità, anche se non senza sofferenza, le restrizioni che la situazione ci impone”. Lo scrive il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, nella lettera al clero e alla Chiesa diocesana sull’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. “Benché a porte chiuse, ogni giorno, io e i vostri sacerdoti celebriamo l’Eucaristia per voi. Le nostre chiese rimangono aperte e sono accessibili per la preghiera personale”, aggiunge il presule. Da parte sua l’invito a “fare delle vostre famiglie quei santuari e quelle Chiese domestiche nelle quali si ascolta la Parola di Dio, senza dimenticare le tradizioni partiche quaresimali del digiuno, della preghiera e della generosità verso i poveri, unita alla preghiera mariana del rosario”.
Rivolgendosi ai sacerdoti, mons. Pellegrini afferma che “i limiti imposti dalle cirostanze non si impongono al vostro cuore e alla vostra fede”. “L’impossibilità di alcune opere del ministero vi concedono di donarvi uno spazio più ampio per la preghiera, per l’ascolto della Parola e per le riflessioni”.