Con il diffondersi del contagio da coronavirus Covid-19, “l’Umbria deve così affrontare una emergenza nell’emergenza (terremoto), le cui conseguenze sociali rischiano di assumere dimensioni disastrose”. Lo afferma il direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, Giorgio Pallucco, rispetto alla ricaduta negativa dell’emergenza sull’economica, in particolare sui flussi turistici, fenomeno già noto nelle zone della Valnerina ferite dai terremoti del 2016.
La Caritas diocesana, che ha avviato alcune iniziative socio-pastorali per contribuire a risollevare l’economia nella zona del cratere, esprime forte preoccupazione per il crescente disagio cui sono sottoposte oramai da quasi quattro anni le comunità del cratere sismico. “Lo sportello di sostegno psicologico a favore delle famiglie di Norcia, Cascia e Preci (avviato dalla stessa Caritas con le risorse messe a disposizione dalle Chiese del Trentino-Alto Adige, ndr) rileva una progressiva perdita di fiducia della gente circa la possibilità di ripresa delle attività economiche in Valnerina”, sottolinea Pallucco, aggiungendo che “la fatica della ricostruzione alimenta la paura di essere lasciati soli. Qualcuno ha affermato: ‘le lungaggini burocratiche legate alle procedure di ricostruzione fanno più danni di quanti il Coronavirus potrebbe ora arrecarne ai nostri territori…’. Sono espressioni rivelatrici del crescente disagio che sta spingendo alla resa anche le persone più tenaci”. “Pur nella drammaticità degli eventi che in questi giorni stanno mettendo a dura prova il nostro Paese, la Caritas – afferma il direttore – rivolge alle Istituzioni un appello accorato affinché resti alta anche l’attenzione ai problemi delle popolazioni terremotate”.
In questo periodo, assicura Pallucco, “le attività della Caritas diocesana non possono essere sospese”. Uffici aperti nel rispetto dei decreti governativi mentre i servizi ordinari, quali ad esempio l’ascolto delle persone o consigli, avvengono per telefono e per mail. La Mensa della Misericordia eroga regolarmente i pasti.