“Per vincere la sfida dello sfruttamento e del traffico di esseri umani dobbiamo agire insieme. Solo unendo le nostre voci potremo contrastare questo fenomeno sempre più dilagante e che oggi coinvolge 40mila persone. Numeri che in realtà sono molto maggiori se si considerano tutti coloro che si ‘perdono nel nulla’ o sono privi di documenti”. Lo dice al Sir il card. Michael Czerny, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, in occasione della VI Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta che si celebra oggi. Due gli appuntamenti a Roma: oggi la veglia sul tema “Insieme contro la tratta” nella Basilica di Sant’Antonio al Laterano, presieduta dal card. Czerny, e domani la marcia di sensibilizzazione che partirà da Castel Sant’Angelo e si concluderà in piazza San Pietro. “I governi – ribadisce con forza il sottosegretario – devono dare risposte concrete. In questo senso la Chiesa da anni è in prima linea contro questa piaga della nostra società, grazie a Talitha Kum, la rete internazionale della vita consacrata contro la tratta, che opera in 70 Paesi e si occupa di promuovere azioni di prevenzione, protezione, assistenza e denuncia dello sfruttamento di persone”. Il card. Czerny, nel ricordare l’appello del Santo Padre ad ascoltare “il grido dei fratelli migranti, caduti nelle mani di trafficanti senza scrupoli e della tratta”, sottolinea come questa Giornata “abbia permesso di sensibilizzare un numero sempre crescente di persone nella Chiesa cattolica, ma anche in altre confessioni, che si uniscono per pregare e rinnovare le energie e l’impegno per rispondere a ‘questo crimine verso l’umanità’. E per lanciare un appello affinché tutto il mondo apra gli occhi per vedere cosa sta succedendo e per prendersi le responsabilità”.