“Padova racconta un’eccellenza che passa attraverso gesti concreti, attenti, intelligenti dei suoi cittadini, delle sue associazioni, delle sue istituzioni. Gesti che si fanno progetti, strumenti, relazioni nell’esercizio di precise responsabilità pubbliche e private”. Lo ha detto Stefano Tabò, presidente nazionale Csvnet, intervenendo stamani alla cerimonia di apertura di “Padova Capitale europea del volontariato 2020”, che ha ricordato nel suo intervento come alla presenza del Capo dello Stato e delle autorità presenti vi fosse “una presenza pulsante che attraversa l’Italia tutta, autorizzando ad ampliare il perimetro del nostro futuro possibile”. Nelle parole del presidente dei Centri di servizio per il volontariato l’esigenza di “assumere prospettive utili a uscire dalla duratura crisi socio-economica, indotta da un modello di società capace solo di estrarre valore dalle cose e dalle persone e non di rigenerarlo attraverso gratuità, dono, relazione, cultura e bellezza”. Infine, Tabò, rivolgendosi al presidente della Repubblica, ha sottolineato come “siamo convinti che siano maturi i tempi per istituire il titolo di Capitale italiana del volontariato. Percepiamo un desiderio collettivo di veder riconosciuto l’impegno profuso da amministratori locali, volontari e cittadini, enti del terzo settore per costruire comunità coese e resilienti, fondate sulla contribuzione di ciascuno al bene comune”. Csvnet, l’associazione che raduna i Centri di servizio per il volontariato, formalizzerà, nei prossimi giorni, la proposta per creare la nomina annuale a “Capitale Italiana del Volontariato” e il presidente Tabò a conclusione del suo intervento ha auspicato che si possa contare sul’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.