A fare un riassunto di alcune delle posizioni che assunse Vittorio Bachelet è stato Michele Nicoletti dell’Università degli studi di Trento, durante il convegno dedicato al giurista ucciso 40 anni fa dai brigatisti. “Nei suoi scritti colpisce che il comandamento dell’amare i nemici sia preso sul serio”, ha ricordato il docente. “I cattolici devono combattere il male ma non possono essere nemici dell’uomo anche quando è al servizio del male. L’amore dei nemici non era una questione solo interpersonale. Anche nel conflitto estremo c’è l’imperativo di riconoscere nell’altro il proprio fratello. La guerra è un mezzo ingiusto e inefficace per risolvere le controversie secondo Bachelet perché la guerra con le cose buone va d’accordo come il diavolo con l’acqua santa”. Altro tema affrontato da Bechelet e ricordato da Nicoletti è la critica del potere temporale: “Se l’essenza è quella dell’amore il potere temporale può rappresentare un elemento di divisione. Per Bachelet, la Chiesa combatte le sue battaglie ma non sul piano politico. La politica non è tutto, e chi pensa questo ha una visione totalitaria. Ci sono i poveri, la questione sociale che va risolta con le riforme, l’università come luogo di libertà ed è drammatico che sia stato ucciso proprio in un ateneo”.