Internet: Acli Roma, il 34,9% delle ragazze della Capitale ha cercato informazioni su come dimagrire, il 17,5% dei ragazzi ha fatto scommesse online

Il 34,9% delle ragazze della Capitale ha cercato su internet nell’ultimo anno informazioni su come dimagrire; il valore è del 12,7% per i ragazzi. Meno diffuso l’autolesionismo: ha cercato informazioni l’14,7% delle ragazze e il 6,6% dei ragazzi. È quanto emerge da un’indagine realizzata dalle Acli di Roma e provincia in collaborazione con l’Istituto di Ricerche educative e formative (Iref), che ha coinvolto circa 800 adolescenti tra i 13 e i 18 anni e che è stata realizzata in occasione della chiusura del progetto Rete Solidale, rivolto alla fascia di studenti del primo Biennio della Scuola secondaria superiore.
Il 17,5% dei ragazzi di sesso maschile ha utilizzato Internet per scommesse e giochi d’azzardo, a fronte di un 3,2% tra le ragazze. L’acquisto di sostanze stupefacenti su Internet è abbastanza raro – il 2,0% – ma la curiosità spinge i giovani a cercare informazioni nel 22,8% dei casi; ciò è più frequente tra i maschi che tra le femmine (25,6% vs 20,2%) e più tra gli adolescenti, il 24,5% contro il 16,4%.
“L’illusione del controllo”, commenta Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma aps, “è un’indagine che dipinge un quadro a tinte davvero fosche rappresentando un campanello di allarme che non possiamo sottovalutare. I ragazzi che abbiamo ascoltato sono quotidianamente sottoposti alla paura, alle insicurezze e a un fortissimo senso di solitudine che rende sempre più difficile definire e riconoscere i confini della vita online da quella offline”. “Le violenze del mondo virtuale superano lo spazio digitale con ricadute indelebili e concrete nella vita reale e allo stesso tempo le relazioni vive che dovrebbero aiutarli e sostenerli diventano sempre più evanescenti e fragili”, aggiunge Borzì, rilevando come “questo quadro preoccupante deve essere uno stimolo per tutta la comunità educante chiamata a rinnovare il proprio ruolo di punto di riferimento e orientamento per i ragazzi che vivono un’età così delicata”.

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