“In questa prima fase il nuovo Servizio della Cei si propone di mettersi in ascolto delle realtà carismatiche e dei territori, per comprendere insieme ad esse i segni dei tempi, cercando di far emergere quali sono oggi i bisogni e il volto delle persone con disabilità”. Lo ha affermato questo pomeriggio, suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, a conclusione del primo incontro promosso a Roma, rivolto alle congregazioni, alle associazioni e ai movimenti cattolici che operano in questo ambito. Al centro della riflessione, le relazioni fondative e le condivisioni dei gruppi.
Suor Donatello ha infatti sottolineato come ci sia “una dimensione giovanile, adulta e anziana, insieme alla famiglia, che la Chiesa è chiamata ad accogliere e valorizzare”.
Il Servizio Cei, ha precisato la responsabile, “è chiamato a servire le diocesi, gli istituti di vita consacrata, le associazioni e i movimenti per dare un supporto alla vita ecclesiale delle persone con disabilità intese come soggetti a pieno titolo. Per questo presuppone anche un dialogo con gli altri uffici della Cei, ed intra ed extra ecclesiale”.
“Il nostro obiettivo – ha ribadito – è infatti cercare di costruire una società sempre più inclusiva, attraverso un’azione sinergica, concreta e sinodale che contrasti la cultura dello scarto, valorizzando l’uomo nella sua essenza, ispirato al Vangelo e alla cultura della vita”.
“L’augurio – ha concluso – è che tornati a casa, provocheremo le nostre realtà perché Dio ‘punta su tutti o nessuno escluso’ e ci dice: ‘Siate santi’”.