(Bruxelles) “Bombardamenti e altri attacchi ai civili nella Siria nord occidentale devono fermarsi. Le parti in conflitto consentano l’accesso umanitario senza ostacoli alle persone bisognose di assistenza e rispettino le norme e gli obblighi del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili”. L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell e il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič hanno preso la parola per esprimere la preoccupazione dell’Ue riguardo alla situazione a Idlib, in Siria, dove “l’intensificazione delle operazioni militari ha provocato le uccisioni indiscriminate di centinaia di civili” avendo gli attacchi colpito “obiettivi civili in aree densamente popolate, strutture mediche e insediamenti per sfollati interni”. L’Ue denuncia “gravi violazioni del diritto internazionale umanitario sono diventate all’ordine del giorno” e assicura: “Continuerà l’assistenza umanitaria finché permarranno i bisogni”, ma “è necessario un accesso senza ostacoli, sicuro e protetto per valutare e rispondere a tutte le esigenze”. “È inaccettabile l’incredibile sofferenza umana subita dalla popolazione civile nella Siria nord-occidentale”, affermano Borrell e Lenarčič, ribadendo che “non esiste una soluzione militare al conflitto siriano. L’unica strada per la stabilità è una soluzione politica credibile e inclusiva, facilitata dall’Onu”, come definito nel 2015 dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’Ue e gli Stati membri hanno mobilitato oltre 17 miliardi di euro in Siria e nei Paesi limitrofi dall’inizio della guerra per assistere i civili.