È durato 22 minuti il colloquio privato, nella Sala della Biblioteca, tra il Papa e il primo ministro della Croazia, Andrej Plenkovic, attuale presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, che dopo il Santo Padre ha incontrato anche il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato – informa la Sala Stampa della Santa Sede – si è espresso apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti e l’intenzione di sviluppare ulteriormente la collaborazione nei settori di mutuo interesse”. Nel prosieguo della conversazione, si legge nel comunicato vaticano, “ci si è soffermati sui principali impegni del semestre di presidenza croata del Consiglio dell’Unione europea, con particolare riferimento alle sfide che riguardano il futuro dell’Europa”. Infine, “si è parlato di diverse tematiche di carattere internazionale e regionale, tra le quali la situazione del popolo croato in Bosnia ed Erzegovina, le migrazioni e la pace e la sicurezza”. L’udienza papale – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi all’incontro – non ha avuto bisogno della mediazione di interpreti, visto che Plenkovic – che era già stato ricevuto dal Papa il 7 ottobre 2017, quanto invitò Bergoglio in Croazia – parla perfettamente l’italiano. Al termine del colloquio privato, Francesco ha donato al premier croato il Medaglione della Pace, i documenti del magistero e il Documento sulla fratellanza umana. “Cerchiamo di attuarla”, il commento del premier croato riguardo al Documento di Abu Dhabi. Plenkovic ha regalato al Papa un crocifisso di alluminio, opera dello scultore croato Mausic, e il secondo tomo del breviario di Vermo, il cui primo tomo era stato donato al Santo Padre nel corso della prima udienza del premier croato in Vaticano. Nei colloqui con il card. Parolin – hanno riferito i giornalisti croati – si è parlato anche della situazione di Cattaro, che dopo 45 anni è passata al Montenegro, e della figura del card. Stepinac, beatificato nel 1998 da Giovanni Paolo II. “Ci vuole pazienza”, ha detto Plenkovic a questo proposito.