Bambine tra i 4 e i 14 anni sono le principali vittime della pratica aberrante delle mutilazioni genitali femminili (Mgf). Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni unite, più di 4 milioni di bambine in 30 Paesi, nell’anno 2020, sono a rischio di subire la mutilazione genitale femminile. Lo afferma oggi María Lía Zervino, presidente dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc), in occasione dell’odierna Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Nel suo messaggio per la ricorrenza, la presidente scrive: “A nome dell’Umofc alzo la voce per convocare madri, nonne, zie, educatrici, politiche, professioniste della comunicazione e tutte le donne di buona volontà, in particolare quelle credenti, a unire le nostre forze e risorse formando una catena di donne abbracciate contro la mutilazione genitale femminile. Questa piaga, che attenta alla dignità delle donne e alla loro salute fisica e psichica, viola i loro diritti e degrada l’integrità delle vittime, deve essere eliminata completamente dal nostro mondo, e noi siamo co-responsabili della sua prevenzione ed eliminazione. Insieme ce la faremo!”.