Laici: Truffelli (Ac), “sempre in tensione tra vita e Vangelo, Chiesa e mondo”

“Sempre in tensione tra vita e Vangelo, Chiesa e mondo, evangelizzazione e cultura”. È l’identikit del laico tracciato da Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione Cattolica e vicepresidente della Fondazione Azione Cattolica scuola di santità Pio XI, a conclusione del momento pubblico del Simposio internazionale su “La pedagogia della santità. Una sfida universale per i fedeli laici”, in corso a Roma. “La casa di Dio è una casa di uomini, non di superuomini”, ha detto Truffelli citando Bernanos e facendo notare come nella Gaudete et Exsultate di Papa Francesco sia centrale “l’idea della santità della porta accanto, di quella classe media della santità che si vive sul pianerottolo di casa e che non può non coinvolgere i laici, che sono la grande maggioranza del popolo di Dio”. “I laici sono chiamati ad essere nel mondo per santificare il mondo”, ha ricordato il presidente di Ac parafrasando il Concilio. Ricordando Vittorio Bachelet e quello che il card. Martini definiva il suo “martirio laico” – di cui domani ricorrono i 40 anni – Truffelli ha ricordato come la condizione dei laici sia quella di “essere ponti tra vita e Vangelo, Chiesa e mondo, evangelizzazione e cultura”. E come affermava Bachelet, “per esser ponti bisogna essere saldamente cristiani e vigorosamente uomini del nostro tempo”. In una parola, “laici in tensione, come i santi della porta accanto”. “Ma senza mettere la ‘faccia da Quaresima’, come dice Papa Francsco”, ha puntualizzato Truffelli, definendo i laici “dei santi che sanno testimoniare speranza per i propri vicini di casa”, da singoli ma soprattutto insieme, come associazione, “per essere palestra di santità”.

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