“Talvolta la polemica nasce concretamente da situazioni che la giustificano, ma talvolta mi par di vedere che viene incentivata o addirittura creata ad arte per attirare l’attenzione. Mi viene in mente una grande massima inerente al Festival che viene ripetuta spesso, ovvero che si usa anche la polemica come veicolo pubblicitario”. Lo ha affermato al Sir mons. Antonio Suetta, vescovo di Sanremo, intervistato in occasione dell’inizio, questa sera, del Festival della canzone italiana. “Quest’anno – ha spiegato mons. Suetta – un’attenzione particolare dall’organizzazione è stata data alla realtà della donna, alla sua dignità, al valore della femminilità, alla promozione della donna nel contesto sociale e, naturalmente, al superamento di tutte quelle situazioni nel mondo che sono ancora oppressive e ingiuste nei confronti della donna. Io credo che questo sia un tema degno di grande attenzione dal punto di vista cristiano e nella prospettiva della fede. È un tema che naturalmente richiede tante cautele e una visione adeguata della persone”. “L’auspicio – ha evidenziato il vescovo – è che nell’affrontare un argomento così importante non si ceda agli slogan troppo riduttivi e nemmeno al luccichio della moda”. Dal vescovo anche un appello agli addetti ai lavori: “Stare sul palco di Sanremo come concorrente o come ospite vuol dire essere all’interno di un sistema mediatico che ti propone come modello a tutti e in particolare ai giovani. Allora mi auguro che dal punto di vista della direzione artistica e dell’organizzazione ci sia anche questo tipo di attenzione etica ai messaggi che si lanciano, perché ci sono tante tematiche che sono di scottante attualità che non possono essere né banalizzate e neppure ridotte alla mercé del pensiero unico dominante”.