Giornata mondiale del malato: don Angelelli (Cei), “diventare missionari nei luoghi di sofferenza per portare l’annuncio e la presenza di Gesù”

“La celebrazione annuale della Giornata mondiale del malato è il momento in cui la comunità cristiana mette al centro del proprio vissuto le grandi fragilità e le vulnerabilità delle persone”. Così don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, sintetizza al Sir il significato della XXVIII Giornata mondiale del malato che ricorre il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. È il giorno, prosegue, “in cui i malati diventano protagonisti e danno testimonianza del loro cammino di sofferenza. La Chiesa si fa intorno a loro come comunità cristiana desiderosa di accompagnarli con prossimità e vicinanza”. Papa Francesco sceglie come tema del messaggio per la Giornata l’invito di Gesù “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Un messaggio, conclude il direttore dell’Ufficio Cei, “che ci esorta ad andare verso Gesù; un invito a tutta la comunità sofferente a cercare e trovare ristoro. Gesù è quell’incontro, quella relazione che ci sostiene nel nostro cammino, e l’invito è a tutti i cristiani a diventare missionari nei luoghi di sofferenza e di difficoltà per portare l’annuncio e la presenza di Gesù e della Chiesa”.

 

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