“Nessuno ha il diritto di chiudere le porte alle persone che cercano una speranza di vita. Possiamo mettere delle condizioni ma l’attitudine deve essere di accoglienza, protezione, promozione e integrazione secondo i 4 verbi che papa Francesco propone”. È quanto il card. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco), chiede ai politici che in Italia e in Europa cavalcano per fini elettorali sentimenti di populisimo e xenofobia. In un’intervista rilasciata al Sir in vista dell’Incontro sul Mediterraneo che la Cei ha organizzato a Bari, l’arcivescovo si sofferma a parlare delle campagne elettorali in atto nel nostro Paese. E rivolgendosi ai politici dice: “Vorrei anche dire di non utilizzare il nome di Dio. Se vogliono fare questo tipo di politica è nel loro diritto ma non con il rosario nella mano perché è una strumentalizzazione della religione per fini politici. Non hanno diritto di utilizzare il nome di Dio esattamente come non ne hanno diritto i terroristi. Ripeterei quindi quanto già scritto nel comandamento: non nominare il nome di Dio invano”. Il cardinale si rivolge quindi in modo particolare a chi si professa cristiano: “Il cuore deve essere aperto. Non è possibile che un cristiano abbia un atteggiamento verso le persone e verso la migrazione di rifiuto e non accettazione. Non è accettabile. Un giorno quando ci presenteremo davanti a Dio lui ci dirà: ‘Vieni alla mia destra perché ero migrante e mi hai accolto’. Non so poi se le frontiere debbano essere totalmente aperte o meno. Non sto indicando quali regole o quali limitazioni mettere. Questo spetta alla politica deciderlo. Ma il cuore deve essere aperto”. E sui salvataggi in mare, aggiunge: “Salvare la vita delle persone è il primo dovere di qualsiasi persona. Le leggi in tutto il mondo prevedono l’obbligo di salvare una vita umana in pericolo. Dunque, se qualcuno è in mare ed è in pericolo di morte, si deve soccorrere. Altro discorso è vigilare le coste perché nessuno esca e metta a repentaglio la vita propria e quella altrui. Ma una volta in mare e in pericolo, si deve proteggere sempre e ovunque la vita umana”.