(Londra) Anticipando l’eventualità di dispute commerciali con la Ue, il premier Boris Johnson ha detto di volere “un meccanismo discreto ed efficiente per risolverle, senza ricorrere alla Corte di giustizia dell’Unione europea”. “Alla Ue proponiamo un accordo sull’aviazione cosi che i voli aerei a basso costo possano continuare”, ha detto il premier britannico. “Mi aspetto che esporteremo più navi, più manzo e più porcellana. Il Regno Unito non insisterà perché la Ue segua a tutti i costi le sue regole. Per esempio non chiederà che gli altri ventisette Paesi adottino il regime britannico sull’uso della plastica per uso singolo, senza mettere al bando auto tedesche o vino italiano”. Il premier ha anche escluso che il Regno Unito intenda abbassare i propri standard, una volta lasciata la Ue. “Non ci impegneremo in una competizione all’ultimo colpo al ribasso”, ha detto Johnson; “non stiamo lasciando la Ue per peggiorare la legislazione. Non faremo dumping”. E ha aggiunto che Francia e Germania usano sussidi statali più frequentemente del Regno Unito. “Se la Ue è preoccupata delle sovvenzioni pubbliche dovrebbe concentrarsi su quei due Paesi”. “La magia positiva del libero commercio sta scomparendo”, ha detto ancora Johnson. “A Washington le tariffe vengono agitate come randelli. Un tempo gli scambi commerciali crescevano a un tasso due volte superiore a quello del prodotto interno lordo. Adesso fanno fatica a mantenere il passo”.