“Il tempo può attenuare il dolore, può allontanare lo strazio degli orrori più indicibili, ma non dobbiamo consentire che le coscienze si addormentino, che le intelligenze smettano di produrre anticorpi al virus della violenza e dell’odio, che la nostra responsabilità verso le giovani generazioni sia elusa sino al punto di rinunciare al passaggio di testimone della memoria”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia per il cinquantesimo anniversario del conferimento della Medaglia d’oro al valor militare al Comune di Stazzema.
Per il Capo dello Stato, “bene fanno gli storici a continuare la ricerca tra i punti che restano ancora da unire in quella tremenda giornata” del 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema: “La consistenza effettiva dei partigiani nella zona, dopo le divisioni interne alla brigata e i ripetuti scontri con i tedeschi nei giorni precedenti. La presenza e le responsabilità di fascisti accanto ai reparti tedeschi che compirono il rastrellamento a Stazzema. L’incursione di sciacalli che provarono a strappare le poche cose di valore a chi era stato da poco ucciso. Oltraggio che si aggiunse all’oltraggio”. “Qui, a Sant’Anna di Stazzema, si avverte il significato più profondo del nostro continuare a fare memoria”, il tributo di Mattarella secondo cui “dare testimonianza fa parte del nostro dovere di solidarietà”. “Quelle centinaia di vite spezzate a Stazzema, quella sacralità umana negata e oltraggiata, chiedono – ha ammonito – di essere sempre onorate da quanti credono che i diritti inviolabili dell’uomo, i valori della pace e della democrazia, l’uguaglianza degli esseri umani, conferiscano alla vita dignità e livello morale”.