“Nel mese di febbraio 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dello 0,4% su base annua (da +0,5% del mese precedente)”. Lo scrive l’Istat nella nota con i dati provvisori dei prezzi al consumo per il mese di febbraio 2020. La “lieve decelerazione dell’inflazione”, secondo l’Istituto, è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, dei Servizi relativi ai trasporti e, in misura minore, dei Tabacchi e dei Beni alimentari non lavorati. Andamenti solo in parte “compensati” dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati e dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni.
Soffermandosi sulla variazione congiunturale nulla dell’indice generale, l’Istat spiega inoltre che “è dovuta ad andamenti opposti: da un lato diminuiscono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), mentre dall’altro aumentano i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%)”. “L’inflazione decelera lievemente per i beni (da +0,1% a -0,1%), mentre rimane stabile per i servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico è positivo e pari a +1,1 punti percentuali (era +0,9 a gennaio)”.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona – segnala l’Istat – accelerano in misura contenuta (da +0,6% di gennaio a +0,7%) mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +1,3% a +1,0%), registrando però in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.