“Dopo aver iniziato il cammino verso la Pasqua con il rito dell’imposizione delle ceneri e aver annunciato la mia prima visita pastorale alla diocesi, la lettura dei quotidiani locali degli ultimi giorni mi pone sotto gli occhi la ‘triste realtà di fratelli e sorelle’ che hanno scelto uno stile di vita per nulla coerente con il Battesimo. A loro rivolgo il mio grido di dolore e chiedo con la fermezza del padre e con amore fraterno: fratelli e sorelle, avete deciso di mettervi dalla parte di Caino, volete seguire le orme del primo criminale della storia umana? Ricordatevi che per lui risuonò come un lamento il forte rimprovero di Dio creatore: ‘La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo’ (Gen 4,10)”. Mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, rivolge alla diocesi un messaggio in avvio di Quaresima che affronta il tema della criminalità organizzata dopo il recente blitz contro la malavita. “In nome di Dio, vi scongiuro: abbandonate la via del male, dell’arroganza, del potere imposto con il sopruso, con la minaccia e con la violenza. Provate a pensare ai vostri figli, ai vostri genitori, alle vostre famiglie: non sarà certo per loro motivo di orgoglio e di vanto la ‘fama’ di un familiare finito in carcere. Se la cronaca racconta che la giustizia giunge ad adottare drastici provvedimenti che vi privano della libertà, la voce di Dio si fa sentire nelle vostre coscienze anche se, purtroppo, resta inascoltata”. Seccia aggiunge: “Vi imploro: non seminate la morte con la presunzione di riuscire ad ottenere profitto e potere con metodi e regole lontani da ogni norma”.
Il vescovo si riferisce anche alle ultime vicende di cronaca che svelano, “qualora ci fosse ancora bisogno di conferme, che la criminalità organizzata ormai si è introdotta in tutti tessuti e, in un silenzio sommerso ma terribilmente assordante, muove i fili di molti settori della vita economica di questo territorio. A volte, con il chiaro tentativo di corrompere o addirittura di sostituirsi alle istituzioni chiamate a servire la comunità: non è un caso se il Salento detenga il triste record di amministrazioni pubbliche sciolte per il fondato sospetto di infiltrazioni malavitose”. Aggiunge: “Colgo l’occasione, a tal proposito, di ringraziare personalmente le autorità civili e militari che ogni giorno sul campo si fanno garanti della sicurezza e del rispetto dei diritti di tutti noi”.