“La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate che inducono a comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene talvolta anche in questi giorni”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso all’incontro per il 30° anniversario della Fondazione Telethon, in occasione della Giornata mondiale delle Malattie rare, che ricorre domani. Dal capo dello Stato un “grazie” a chi è in prima linea. “In questo giorno dedicato alle malattie rare – ha aggiunto – dobbiamo sentire il dovere di ringraziare chi sta operando con fatica, con sacrificio, con abnegazione per contrastare il pericolo del Coronavirus: i medici, gli infermieri, il personale della Protezione civile, i ricercatori, le donne e gli uomini delle Forze Armate e di quelle di polizia, tutti coloro che in qualche modo si trovano in prima linea”. “L’unità di intenti e i principi di solidarietà – ha affermato Mattarella – sono un grande patrimonio per la società, particolarmente in momenti delicati per la collettività. Costituiscono inoltre un dovere. Quando si perdono, ci si indebolisce tutti”. A proposito della ricerca, il presidente della Repubblica l’ha considerata “uno strumento al servizio della comunità” che “va promosso e sostenuto in modo consapevole nell’interesse di tutti”. “Quando la ricerca è oggetto dell’attenzione e della partecipazione dei cittadini non corre il rischio di piegarsi agli esclusivi interessi economici e si pone al servizio soltanto del bene comune”. Al termine del suo intervento, Mattarella ha sottolineato i risultati raggiunti dalla Fondazione Telethon, considerandoli “straordinari”. “Oggi la Fondazione finanzia progetti di ricerca relativi a oltre 500 malattie genetiche rare. Questo significa aver vinto la solitudine e dato una speranza a migliaia di persone”. Quindi, un incoraggiamento: “Il vostro impegno deve continuare sino a quando ci sarà una sola persona affetta da una malattia rara della quale non si conosce la cura”.