L’arrivo del coronavirus nel Continente latinoamericano (132 casi sospetti in Brasile e l’esistenza di un caso sospetto in Bolivia), i frequenti rapporti con la Cina e la presenza in Italia di una forte comunità ecuadoriana (200mila persone) spingono l’Ecuador a prendere provvedimenti preventivi. In quest’ambito, la Conferenza episcopale ecuadoriana (Cee), attraverso un comunicato diffuso nella tarda serata di ieri (ora italiana), raccomanda, per le celebrazioni liturgiche e gli incontri pastorali, di “seguire le raccomandazioni degli esperti per prevenire la propagazione dell’epidemia”. In particolare, per quanto riguarda le messe, viene chiesta “la distribuzione dell’eucaristia in mano, se considerato opportuno; il cambio frequente dell’acqua benedetta, la presenza di prodotti per l’igiene nei confessionali, evitare di unire o stringere le mani durante il Padre Nostro e lo scambio della pace”.
La Cee chiede “ai sacerdoti di coordinare, insieme ai centri di salute più vicini alle parrocchie e agli stessi fedeli, la diffusione di misure preventive e azioni di protezione”.