Lontani dai riflettori, anche centinaia di assistenti sociali sono impegnati sul fronte della gestione dell’emergenza coronavirus Covid-19, anche centinaia di assistenti sociali. “Sono chiamati a un lavoro preziosissimo e difficile – spiega Mirella Zambello, presidente Ordine assistenti sociali del Veneto – e non solo nei territori in cui si registrano i contagi. L’isolamento che coinvolge nel caso di Vo un intero territorio, in altri Comuni singole persone o nuclei familiari, ha portato con sé numerosi problemi: pensiamo ad esempio ai figli che non possono recarsi dai genitori anziani cui prestavano assistenza quotidiana o alle conseguenze psicologiche che alcuni messaggi allarmistici o contraddittori suscitano nei soggetti più fragili, o alle situazioni che si verificano nelle case di riposo, in cui da giorni non sono possibili le visite”. Gli assistenti sociali svolgono una delicata funzione di “antenne del bisogno” e di “segretariato sociale”, interpretando “alcune delle missioni indicate dal nostro codice deontologico che ci chiede di contribuire a una corretta informazione e diffusa sui servizi e al contempo a metterci a disposizione dell’amministrazione o dell’autorità pubblica in caso di gravi emergenze sociali”, prosegue Zambello. “In una situazione difficile e inedita come quella che stiamo vivendo – conclude – oltre alla grande attenzione al problema sanitario e alle sue conseguenze economiche, occorre gestire al meglio anche le emergenze sociali. Gli assistenti sociali sono impegnati a fondo in questa direzione e possono svolgere un ruolo di raccordo importante fra Comuni e istituzioni sanitarie”.