“È sempre una grande emozione parlare con il Papa, ci ha dato una grande forza con il suo magistero sull’ecologia integrale. Oggi dopo aver concelebrato con lui a Santa Marta, abbiamo parlato con lui sulla situazione esistente a Brumadinho. E Francesco ha dato una benedizione a noi e al nostro lavoro. Quella del Papa è una testimonianza importante in riferimento alla nostra battaglia su Brumadinho. È stato un momento di gratitudine e speranza”.
Così dom Vicente Ferreira, vescovo ausiliare di Belo Horizonte (Brasile, Minas Gerais), racconta al Sir l’incontro avuto questa mattina con Papa Francesco. Dom Ferreira ha seguito da vicino, nell’ultimo anno, la tragedia della popolazione di Brumadinho, causata dal crollo della diga della società Vale, nella miniera di “Corrego de Feião”. Nell’occasione, come è noto, la rottura della diga causò la fuoriuscita del bacino dei rifiuti tossici; l’ondata di fango ha ucciso 272 persone, alcune delle quali non sono state ancora trovate, e ha causato gravi danni socio-ambientali.
Il vescovo si trova in Europa con frei Rodrigo Peret, francescano che opera a Belo Horizonte, e con padre Dario Bossi, provinciale dei Comboniani in Brasile e tra i partecipanti al recente Sinodo per l’Amazzonia. I due religiosi sono attivi nella rete continentale latinoamericana “Iglesias y Minería”, sempre attiva nella denuncia contro gli attentati all’ambiente causati da numerosi progetti minerari ed estrattivi.
La delegazione ha partecipato a Roma ad altri incontri, come a quello con il Movimento cattolico globale per il clima. Sono previsti incontri con il prefetto e il segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, rispettivamente il card. Peter Turkson e mons. Bruno Duffé. Nei prossimi giorni sono in programma numerosi appuntamenti in varie località europee. “Saremo a Ginevra, a Vienna, in Germania e a Bruxelles. A Ginevra, all’Onu, parteciperemo a una sessione speciale sul clima e potremo parlare per qualche minuto di Brumadinho. A Bruxelles incontreremo le principali Istituzioni europee. Avremo inoltre contatti con vari gruppi di lavoro sensibili alle cause ambientali”.