“Coronavirus, il Paese non si ferma, noi non ci fermiamo, Anla non si ferma”. Questo il senso dell’intervento del presidente di Anla (Associazione nazionale lavoratori anziani d’azienda), Edoardo Patriarca, che richiama con forza l’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, bambini e anziani e lancia un invito alle famiglie per una ritrovata coesione sociale. “In queste giornate difficili – afferma Patriarca – il pensiero corre ai più deboli, bambini e anziani, che maggiormente sentono la pesantezza della situazione, la paura della malattia, la difficoltà della ricerca di un nuovo baricentro sociale per le mutate condizioni di vita. Desidero ribadire con forza che, nell’attenzione generale che le nuove condizioni sanitarie ci ricordano e che dobbiamo seguire, occorre vincere la paura e con coraggio riprendere la nostra vita”. “Abbiamo cura dei nostri anziani – aggiunge Patriarca – perché non si sono fermati un attimo, mai hanno ‘congelato’ il loro esser nonni né sono venuti meno al sostegno alle famiglie, come sempre, come ogni giorno! Desideriamo stare particolarmente vicini alle nonne e ai nonni delle zone rosse d’Italia, che abbracciamo e che attendiamo come prima con il loro sorriso e la forza degli anni che segna il loro volto, rassicuranti come sempre, non appena la quarantena sarà terminata”. Dal presidente Anla anche un ringraziamento alle nonne e ai nonni d’Italia che, “forti di una saggezza frutto di tanti anni e di tante esperienze vissute, sanno rassicurare le famiglie perché ogni emergenza passa, usando buon senso e seguendo le indicazioni sanitarie che ci verranno date. Ricordiamo anche le tante volontarie e volontari di Anla, i lavoratori anziani d’azienda, che non hanno mai interrotto le loro attività continuando a organizzare, programmare, gestire incontri, convegni, occasioni di svago, tenendo aperte le sedi, con grande fiducia nel futuro. Grazie nonne e nonni, anche in questi frangenti così delicati la vostra saggezza e la vostra esperienza sono utili al nostro Paese”.