“Invochiamo il Signore della vita per le persone coinvolte da questa infezione, stiamo vicini alle loro famiglie, evitiamo ogni forma di distanza e di sospetto nelle relazioni sociali: che questi giorni ci facciano essere più uniti e attenti, solleciti del bene di ogni fratello e sorella in umanità”. Lo scrive il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nel messaggio a tutti i fedeli e ai sacerdoti della diocesi in cui presenta alcune indicazioni legate all’infezione virale del “Coronavirus”. “Siamo tenuti a osservare le disposizioni emanate e aggiornate dalle competenti autorità che hanno lo scopo di fronteggiare la diffusione del virus, evitando allarmismi esagerati e la crescita di un clima sociale di sfiducia e di paura”, aggiunge il presule. Nella diocesi di Pavia, disposta la sospensione, fino a nuova indicazione, della celebrazione delle messe, le chiese restano aperte per la preghiera personale dei fedeli e la richiesta che, anche nei giorni feriali, i sacerdoti celebrino la Messa quotidiana, a porte chiuse, pregando a nome di tutta la comunità, segnalando con il suono della campane che l’Eucaristia è offerta per i vivi e i defunti. “Anche se non possiamo celebrare pubblicamente, non deve venire meno la preghiera liturgica che per noi sacerdoti è appuntamento quotidiano di vita ed è sorgente inesauribile di grazia per tutto il popolo di Dio. I sacerdoti mantengano i contatti con i fedeli e non manchino di continuare la loro presenza presso i malati e gli anziani nelle case e nelle strutture di accoglienza”. Mons. Sanguineti indica poi “questa situazione di prova” come “un tempo di purificazione e di maturazione della nostra fede”.
Infine, l’attenzione al clima di “grande allarme sociale, d’insicurezza e d’ansia che rischia di diffondersi”. “Pensavamo di poter controllare tutto, ma la realtà è più grande di noi e forse dobbiamo imparare a unire al giusto e appassionato impegno per vincere il male e le malattie l’affidamento al vero Signore del mondo, creatore e Padre, nel gesto umile e intelligente della preghiera”.