L’Auser nazionale ha messo a punto un decalogo di comportamento rivolto a tutte le 1.500 sedi associative d’Italia. Una serie di semplici consigli per affrontare con serenità e senso di responsabilità questo periodo complicato. “L’epidemia del coronavirus sta mettendo a dura prova l’intero Paese e in particolare le zone del nord dove il contagio è iniziato e si è sviluppato maggiormente – sottolinea il presidente nazionale Enzo Costa -: l’unica cosa di cui non abbiamo bisogno è l’allarmismo unito alle inutili tensioni. Per questo scriviamo con chiarezza quali sono i comportamenti che come nazionale ci sentiamo di suggerire”. Innanzitutto, spiega, “le nostre sedi non chiudono. Rimangono attivi tutti i servizi di telefonia e di sportello. Il trasporto sociale continua ad essere attivo concordando con le autorità locali i luoghi da evitare e possibilmente la fornitura di strumenti di prevenzione (mascherine, guanti e gel) per i nostri volontari”. Invece, prosegue, “sospendiamo per il momento tutte le attività che creano assembramento tipo: ballo, feste, direttivi…”. E ancora: “Le università popolari nelle zone non a rischio rimangono aperte, si seguono comunque le direttive delle autorità locali”. Tra gli altri suggerimenti, “evitiamo in questo periodo le gite che comportano spostamenti lunghi o fuori regione” e “sospendiamo il turismo sociale in partenza dalle zone definite a rischio”. Infine, “gli ambulatori sociali rimangono aperti”. “Questi sono suggerimenti che i presidenti devono portare a confronto con le autorità locali, le decisioni vanno prese collegialmente nell’interesse generale”, conclude.