Essere una “Chiesa samaritana”, per superare “la globalizzazione dell’indifferenza”. E’ l’invito del Papa, che nel messaggio in occasione dell’apertura della Campagna di Fraternità 2020, promosso dalla Conferenza episcopale brasiliana per la Quaresima, esorta ad aprire il cuore per “far risuonare in noi il grido dei nostri fratelli bisognosi”. Nel testo, Francesco sottolinea la necessità di impegnarsi per nella “responsabilità” di promuovere “il valore della vita in tutte le sue istanze”, come dono “di cui dobbiamo continuamente prenderci cura”, come ha fatto il Buon Samaritano nella parabola evangelica. “Vedere, provare compassione e prendersi cura”, i tre atteggiamenti raccomandati dal Papa per la Quaresima, che comincia oggi. “Sorella terra” e tutti gli “abbandonati del mondo” reclamano “una Chiesa samaritana”, al centro anche del Documento di Aparecida, diffuso al termie della Conferenza generale dell’episcopato latino americano e dei Caraibi, nel maggio 2007. Il modello indicato dal Papa è quello di San Dulce dei Poveri, la suora brasiliana che dedicò la sua vita alla cura dei poveri e delle persone ai margini della società e che lo stesso Francesco ha canonizzato lo scorso ottobre.