“Una Quaresima che inizia senza la solenne convocazione della comunità è per lo meno strana. Pone domande, sollecita considerazioni, indebolisce le nostre consolidate tradizioni: è un inizio provocatorio. La sospensione della celebrazione ci induce a ripensare al senso stesso del Mercoledì delle Ceneri e alla sua rilevanza nella vita spirituale”. Eppure “anche questo Mercoledì delle Ceneri e questa prima domenica di Quaresima, vissuti in modo tanto strano, possono essere un’occasione di grazia perché ‘tutto concorre al bene di coloro che il Signore ama'”. Lo scrive mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, in un messaggio ai fedeli per “l’inizio di una Quaresima particolare” a causa dell’emergenza coronavirus. “Educati a una visione troppo individualistica della nostra fede – osserva -, adesso che viene a mancare l’assemblea convocata percepiamo che senza una comunità si perde qualcosa di importante”. Tuttavia occorre vivere queste “disposizioni così restrittive” sentendoci “solidali con il nostro territorio e la sua organizzazione civile e sociale di cui vogliamo essere interlocutori responsabili e affidabili, avendo la certezza che il Signore onnipotente arriva ovunque e comunque con la sua grazia”. “Quella che viviamo è un’occasione per riscoprirci personalmente responsabili del nostro cammino di fede, o meglio della risposta che ciascuno di noi è chiamato a dare al Signore”. La convocazione “sarà quest’anno per un incontro con Lui nel nostro cuore” perché l’inizio della Quaresima “può essere solenne ugualmente anche se non secondo le consuetudini, ma secondo lo Spirito, nell’interiorità di ciascuno”.