Coronavirus-Covid-19: diocesi di Novara, le celebrazioni con il rito di imposizione delle Ceneri potranno essere spostate al 1° marzo

In ottemperanza con quanto disposto dalle autorità regionali del Piemonte, come misura sanitaria precauzionale nei confronti del diffondersi del Covid 19 (coronavirus) anche nella regione, sentiti i pareri degli organismi competenti della curia diocesana di Novara, il vescovo, mons. Franco Giulio Brambilla, ha disposto che fino “al 29 febbraio compreso sono sospese in tutte le parrocchie della diocesi le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone, in particolare sono sospese le attività di catechismo e le iniziative degli oratori”. Sono, inoltre, sospese tutte le attività pubbliche svolte dagli uffici di curia e quelle predisposte a livello diocesano. In seguito alla precisazione della Regione Piemonte relativa alle “manifestazioni religiose”, “sono sospese tutte le celebrazioni religiose, comprese le celebrazioni eucaristiche con concorso di popolo, fino a sabato 29 febbraio compreso”.
Nel caso di esequie “si potrà prevedere una benedizione data alla salma presso il cimitero alla presenza dei parenti. La Santa Messa in suffragio del defunto sarà celebrata in data da stabilire con gli stessi parenti”. Oggi è Mercoledì delle Ceneri, ma le celebrazioni con concorso di popolo per l’imposizione delle Ceneri, programmate per oggi, sono sospese. “Invito le famiglie e ogni cristiano a vivere questa giornata secondo lo spirito quaresimale con la preghiera, il digiuno e le opere di carità. La celebrazione dell’eucarestia con il rito dell’imposizione delle Ceneri potrà essere spostata a domenica 1° marzo”, precisa il presule.
Queste disposizioni hanno carattere vincolante, benché provvisorie in attesa di ulteriori indicazioni che verranno date.
“Invito tutti a valorizzare la preghiera personale in famiglia, soprattutto la preghiera mariana del Rosario, affinché la Vergine Maria, che veneriamo nei nostri Santuari diocesani, ci aiuti ad entrare nello spirito della Quaresima. Manteniamo viva la speranza, accompagnando con la preghiera i malati, gli operatori sanitari e tutti coloro che si stanno adoperando per contrastare l’evolversi di tale situazione epidemiologica”, conclude mons. Brambilla.

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