“Dinanzi a episodi criminosi, quale quello verificatosi ieri a Terrasini, in cui un giovane appena ventunenne, Paolo La Rosa, è stato accoltellato e ucciso da un coetaneo, come pastore e padre di questa Chiesa monrealese esprimo dolore e rammarico per la sofferenza indicibile per un giovane strappato alla vita, come pure per il giovane omicida, vittima egli stesso dell’odio criminale nel quale è cresciuto”. Lo dichiara l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, in merito all’omicidio del giovane Paolo La Rosa, avvenuto ieri a Terrasini, in provincia di Palermo. “Ci troviamo dinanzi all’assenza di ogni sentimento umano, che porta a prevaricare, a offendere, a fare del male, a manifestare comportamenti aggressivi e, perfino, a schiacciare ed eliminare l’altro – aggiunge -. Siamo di fronte a un diffuso analfabetismo etico, sia nel senso dell’assenza di valori di riferimento, sia per una distorta percezione del bene e del male”. Riconoscendo “responsabilità gravi tra le agenzie educanti”, come famiglia, scuola, comunità ecclesiale, il presule segnala che talvolta si rivelano “inadeguate a promuovere lo sviluppo morale inteso, soprattutto, come capacità di cogliere, amare e cercare il bene in tutte le sue forme”. “Spero che la coscienza di tutti si svegli in modo forte su questa emergenza educativa, perché non possiamo ancora scuotere la testa e dare pacche sulle spalle di fronte a tragedie simili”.