Preso atto degli orientamenti della Presidenza della Conferenza episcopale italiana, sentite anche le autorità civili, “i vescovi delle diocesi della Toscana dispongono che, in considerazione dell’attuale situazione sanitaria nella regione, nelle chiese ci si attenga ai seguenti comportamenti: tenere vuote le acquasantiere; omettere il gesto dello scambio della pace nelle celebrazioni liturgiche; distribuire la Santa Comunione esclusivamente sulla mano; prendere precauzioni durante le confessioni auricolari e in contesti di contatti personali”. Lo si legge in una nota diffusa dalla Conferenza episcopale toscana. “I sacerdoti spieghino ai fedeli che si tratta di doverose misure precauzionali, da attuare per il bene della società. Non si ritiene al momento di dover prendere altri provvedimenti che possano limitare la vita pastorale, raccomandando di seguire al riguardo quanto disposto dalle autorità civili per la vita sociale in genere”. Queste disposizioni valgono fino a nuova comunicazione.
I vescovi esprimono “la loro vicinanza a quanti, malati e persone loro prossime, soffrono a causa dell’epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla sul piano sanitario o a prendere decisioni per affrontare la situazione nella vita sociale”. Invitano tutti “alla preghiera per invocare dalla misericordia divina il conforto del cuore e la liberazione dal male”.