“Il tempo santo della Quaresima, che sta per iniziare, è segnato quest’anno da una comune preoccupazione per il ‘coronavirus’ e, di conseguenza, da opportune misure restrittive adottate dall’autorità pubblica per evitare la diffusione del contagio; misure che si estendono anche alle celebrazioni liturgiche e soprattutto al rito del Mercoledì delle Ceneri”. Lo ricorda mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e amministratore apostolico di Carpi, nel suo messagio per Quaresima. “Era prevedibile che questa situazione attivasse dei processi istintivi – evidenzia il presule -: paure, cattive interpretazioni, sospetti. Non mancano infatti i tentativi maldestri di ricondurre l’origine del fenomeno ad una presunta volontà punitrice di Dio, che circola da parte di cristiani evidentemente ignari della novità evangelica portata da Gesù”. Così come “chi sfrutta sempre queste situazioni per attaccare i pastori della Chiesa fa circolare accuse assurde verso i vescovi ‘igienisti’ e troppo ‘compiacenti’ nei confronti delle disposizioni emesse dalle autorità pubbliche, come potessimo giocare con le ordinanze e le normative sanitarie. E alcuni fedeli si accodano al corteo di chi rivendica la preghiera pubblica come diritto assoluto, alieno dalle condizioni concrete. Il buon senso, che è la forma più elementare dell’esercizio della ragione, in tali atteggiamenti sembra annebbiato: dimenticando oltretutto che la vera tradizione cattolica si distingue proprio per la profonda saldatura tra fede e ragione, divino e umano, grazia e natura”.
L’attenzione però, piuttosto che a queste deviazioni, “deve essere rivolta alle vittime e alle persone colpite dalla malattia, ai loro familiari e amici e a coloro che li stanno assistendo e curando. In questa occasione risalta una volta di più la disponibilità e il coraggio di medici, operatori sanitari, forze di sicurezza e di vigilanza, volontari, ministri delle comunità, istituzioni locali e statali. Siamo vicini con la preghiera alle vittime e ai loro cari”.
Mons. Castellucci avverte: “La deriva della leggerezza deve essere evitata al pari di quella dell’allarmismo. Il ‘bene comune’ è sempre l’obiettivo da perseguire, anche adottando prassi che comportano sacrifici, come la rinuncia alle celebrazioni eucaristiche”.
Il Mercoledì delle Ceneri, conclude l’arcivescovo, “sarà un’occasione di preghiera dentro le nostre case, di riscoperta dell’orazione ‘nel segreto” della propria stanza, di recupero del silenzio, di meditazione sulla fragilità dell’essere umano e di affidamento al Signore. Le due diocesi mettono a disposizione un piccolo sussidio per aiutare i fedeli a vivere l’inizio della Quaresima nel clima richiesto dalla Chiesa: preghiera, digiuno, elemosina”. Verrà trasmessa dalle Tv locali (Trc e Tvq) in diretta la Santa Messa delle Ceneri dal duomo di Modena alle ore 18, per favorire una preghiera comune. È stato inoltre messo in rete uno speciale del “Vangeloclip” con il commento alle Letture della Messa.